Informazione e giornalismi. É ora di alzare la testa
06 dic 2018Riuniti ad Ancona gli stati generali della categoria nelle Marche
Riuniti gli Stati generali dell’informazione nelle Marche. Su impulso dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche, Sigim, Casagit, Inpgi, si sono confrontati su “Informazione e giornalismi: come cambia la professione” nell'Aula Magna della Poliarte Accademia di Belle Arti e Design di Ancona. Un incontro sull'attualità e sulle prospettive del giornalismo e dei giornalisti e sugli aspetti previdenziali, professionali e contrattuali.
“Era necessario fare un punto sulla nostra professione, che è stata più volte insultata negli ultimi tempi – ha detto Franco Elisei, presidente Ordine dei Giornalisti Marche, che ha lanciato l’iniziativa - soprattutto in un momento in cui ci si permette di fare conferenze stampa senza la possibilità di fare domande o in cui si ha la sensazione che il giornalista non debba disturbare il manovratore. Come categoria siamo invece consapevoli, pur vivendo in questo periodo una credibilità ai minimi storici, del valore della nostra professione che va resa ancora più autorevole attraverso la formazione”. Un obbligo, come iscritti all'Ordine, che nel 2018 ha visto nelle Marche l’organizzazione di più di 100 corsi, tutti gratuiti.
Un altro passaggio fondamentale per l’esercizio di questa professione in Italia sono le linee guida per una proposta di riforma dell’Ordine, predisposte dal Consiglio nazionale e consegnate al sottosegretario all’Editoria, che prevede la creazione dell’Ordine del giornalismo e l’introduzione della laurea per tutti i giornalisti. Un titolo di studio che si potrà avere o tramite un corso di laurea specifico, che dovrà essere istituito, o la frequenza post laurea di un master di giornalismo. “D'altronde siamo gli unici professionisti che non hanno questo obbligo – ha sottolineato Elisei - una condizione che va superata. Personalmente ho proposto l’eliminazione della distinzione fra professionisti e pubblicisti puntando sulla prevalenza della tipologia del lavoro, se a tempo pieno, parziale, di collaborazione, con la possibilità di applicare contratti differenziati, stabiliti ovviamente fra gli editori e la parte sindacale, a seconda dell’impegno del giornalista”.
Elisei ha aggiunto inoltre come “sia necessario fare fronte comune fra Ordine, sindacato, con Inpgi e Casagit, su molti dei temi che riguardano la nostra professione a cominciare dal compenso dei giornalisti, dalla necessità di far capire a tutti la sostanziale differenza fra informazione, comunicazione e pubblicità, prendere in esame anche le piattaforme web, che hanno introdotto nuove figure come quelle dei blogger. Questo incontro è un primo passaggio di una fase di ascolto che cercheremo di portare avanti anche su altri territori”.
Il vicepresidente di OdG Marche, Luca Romagnoli, ha sottolineato come “gli insulti delle ultime settimane ci abbiano fatto tirare fuori l’orgoglio di essere giornalisti, sia pubblicisti sia professionisti”. Romagnoli ha poi ricordato che “l’Ordine dei Giornalisti è l’unico che non può contare su un tariffario, abolito anni fa anche per altri Ordine ma poi reintrodotto” e la necessità di portare avanti “tutti insieme, un’unica lotta sul diritto d’autore nel web”.
Piergiorgio Severini, segretario del Sigim, Sindacato giornalisti Marche, che ha fatto un resoconto sullo stato dei quotidiani, agenzie di stampa, tv, radio regionali, ha condiviso “la necessità di fare fronte unico come categoria, cosa che già sta succedendo, soprattutto per la tutela del diritto di fare informazione, garantito dall'articolo 21 della Costituzione in questo periodo in cui siamo, ancora una volta, sotto attacco”.
Pietro Frenquellucci, fiduciario Casagit per le Marche, ha sottolineato come non si possa “perdere un’occasione come questa della riforma anche se dobbiamo stare attenti a non cadere in una ragnatela di regole che possa complicare la professione”. Regole che, comunque, “ci danno la forza e la credibilità che abbiamo perso negli ultimi anni”. Sulla Casagit, Frenquellucci ha ricordato la possibilità di iscriversi per tutti i giornalisti, anche quelli non contrattualizzati, con l’accesso ad un’offerta di servizi differenziata a seconda del profilo scelto. Rosalba Emiliozzi, fiduciario Inpgi per le Marche, ha portato il saluto attraverso il presidente, perché lontana per motivi di lavoro.
Al confronto erano presenti anche le voci delle istituzioni. Antonio Mastrovincenzo, presidente Assemblea legislativa delle Marche, ha ricordato l’approvazione nell'ultimo Consiglio regionale, “a maggioranza, con il voto contrario del Movimento 5 Stelle e l’astensione della Lega” di “una mozione proposta dall'ufficio di presidenza, che rappresenta tutte le forze politiche, per esprimere la solidarietà ai giornalisti e all'Ordine per l’attacco subito e per ribadire l’importanza del diritto di fare informazione”.
Anche il presidente del Corecom Marche, Cesare Carnaroli, ha sostenuto “il valore dell’informazione per la costruzione e il mantenimento della democrazia” e ha aggiornato i presenti sull'evoluzione dei mezzi d’informazione nella regione. Luciano Gambucci, consigliere nazionale Ordine dei Giornalisti, ha sottolineato come anche “nella nostra professione sia sempre necessario guardare avanti, senza dimenticare però il lavoro fatto per costruire il nostro valore”.