Elezioni: fissate le date
30 mag 2017Fissate le elezioni per l’Ordine dei giornalisti. Si voterà domenica 1 ottobre con eventuale ballottaggio la domenica successiva (8 ottobre). E si voterà con le nuove regole fissate dal decreto legislativo approvato nel marzo scorso.
Fissate le elezioni per l’Ordine dei giornalisti. Si voterà domenica 1 ottobre con eventuale ballottaggio la domenica successiva (8 ottobre). E si voterà con le nuove regole fissate dal decreto legislativo approvato nel marzo scorso. I Consigli attuali (sia regionali che nazionale) sono scaduti nel giugno del 2016, ma – su decisione del Governo - sono in regime di prorogatio, proprio in previsione dell’approvazione della riforma.
Quali sono i cambiamenti più importanti? Prima di tutto il numero dei Consiglieri nazionali che passa dagli attuali 156 a 60. L’altra novità sostanziale è il principio della rappresentanza: è stato introdotto il rapporto di 2 a 1 (che già esiste nei Consigli regionali) a favore dei professionisti, cioè coloro che svolgono la professione in modo esclusivo e che hanno sostenuto un esame di Stato. Ovvero, dei 60 consiglieri 40 saranno professionisti e 20 pubblicisti. Fra i sessanta saranno scelti dodici che andranno a formare il Consiglio di disciplina: perderanno cioè le funzioni amministrative per occuparsi degli aspetti deontologici.
E’ stato quindi eliminato il criterio moltiplicatore che negli ultimi decenni ha squilibrato il rapporto fra professionisti e pubblicisti all'interno del Consiglio nazionale. La norma precedente prevedeva una rappresentanza di due professionisti e un pubblicista per ogni Ordine regionale ai quali, però, si aggiungevano un professionista ogni 500 nuovi iscritti e un pubblicista ogni mille. L’aumento abnorme dei pubblicisti ha ingigantito il Consiglio nazionale e stravolto il principio di rappresentanza, tanto che ora le due componenti si equivalgono.
La razionalizzazione serve anche per abbattere i costi e per rendere più efficaci e snelle le decisioni che riguardano la vita professionale dei giornalisti. Le nuove norme approvate dal Parlamento modificano alcune parti della legge istitutiva dell’Ordine che risale al 1963. Da allora è cambiato il mondo. All’epoca i giornalisti professionisti erano circa diecimila e i pubblicisti quasi ventimila. Oggi gli iscritti all'Ordine sono 110 mila, il 70% pubblicisti, molti dei quali inattivi. In Francia i giornalisti sono poco più di 45 mila; negli Stati Uniti circa 68 mila.
Da decenni si parla di questa riforma che però è stata sempre ostacolata da veti incrociati fra le forze politiche e fra gli stessi giornalisti. Alcuni sostengono l’incongruenza di un organismo di categoria governato da chi esercita la professione in modo parziale o saltuario e che è iscritto anche ad altri Ordini come avvocati, commercialisti, architetti, ecc. Altri invece sottolineano che molti pubblicisti sono in realtà “professionisti camuffati e sfruttati” e quindi meritano pari dignità. Il Governo, vista l’impossibilità di arrivare a una posizione comune, ha fatto le proprie scelte e deciso il taglio sopra descritto.
A ottobre, quindi, si voterà per il rinnovo dei Consigli regionali, del Collegio dei sindaci revisori e dei consiglieri nazionali. La prima convocazione è stata fissata per il 24 settembre, ma sarà valida solo si raggiungerà la maggioranza assoluta dei aventi diritto al voto (50% + 1). Cosa praticamente impossibile. I giornalisti andranno quindi alle urne domenica 1 ottobre. Al primo turno saranno eletti solo coloro che otterranno la maggioranza assoluta dei votanti. Le eventuali elezioni di ballottaggio si svolgeranno la domenica successiva, 8 ottobre.