“Massima prudenza e responsabilità nella divulgazione di immagini e video che possono ledere la dignità della persona"
05 ago 2022L’Ordine dei giornalisti delle Marche, il Garante regionale per i diritti della persona e il Corecom Marche richiamano i direttori di testata e gli operatori dell’informazione alla massima prudenza e responsabilità nella pubblicazione e divulgazione di immagini e video che possono ledere la dignità delle persone.
L’Ordine dei giornalisti delle Marche, il Garante regionale per i diritti della persona e il Corecom Marche richiamano i direttori di testata e gli operatori dell’informazione alla massima prudenza e responsabilità nella pubblicazione e divulgazione di immagini e video che possono ledere la dignità delle persone. Le modalità di narrazione del recente tragico fatto di Civitanova impongono una serie di riflessioni, in particolare deontologiche.
Ormai sempre più spesso nella Rete e attraverso i social vengono postati, senza alcun filtro, filmati di violenza che inducono al rischio di una assuefazione con conseguenze sociali preoccupanti, come ad esempio l’indifferenza o reazioni inaccettabili di intolleranza. L’informazione non deve rincorrere quanto si consuma nel web. Il regolamento deontologico richiama i giornalisti a responsabilità e sensibilità invitandoli a non pubblicare immagini di soggetti coinvolti in fatti di cronaca lesivi della dignità della persona né a soffermarsi sui dettagli della violenza a meno che ravvisi la rilevanza sociale della notizia e dell’immagine. Nell’esercizio del diritto/dovere dell’informazione, il giornalista deve evitare dettagli eccessivi che non rientrano nell’essenzialità. La stessa legge sulla stampa vieta la pubblicazione di immagini eccessivamente violente. Ci si dovrebbe domandare quando l'immagine è da evitare e quando invece la crudezza, la drammaticità che mostrano, possono muovere le coscienze o diventare di rilevanza sociale. Una responsabilità che va unita alla sensibilità.
Si possono descrivere situazioni drammatiche senza immagini; allo stesso tempo da sole, le immagini possono essere più efficaci di qualsiasi parola. Importante non eccedere nella ricerca di audience o morbosità. Nel caso dei video ci si può fermare dopo pochi frame senza indugiare nella violenza dei contenuti. Il diritto/dovere di cronaca è garantito, il rispetto della persona, spesso vittima, è tutelato e l’efficacia del messaggio mantenuta.